parco naturale alpe veglia alpe devero

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parco naturale alpe veglia alpe devero
景点介绍

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景点点评
fareedae

We made the mistake of using Google maps to navigate to the Park - don't do it. The road leads you to Baceno and ends there. We backtracked to Varzo and tried to get to the Park from there. That access road is narrow, windy and pretty much runs through people's houses. Not for the lighthearted or the motion sick. Great vistas along the way, once you make it to the road. Word to the wise, however, its probably best to let the locals pass you as they are well-versed with the curves and comfortable going much faster than a new person would.

ピアノピアノ

ミラノから二時間半程のドライブでアクセス出来る別天地です。冬はスキー、春から秋にかけては気軽なハイキングが楽しめます。レストランも数カ所有るので事前に予約を入れておくか、当日ハイキングの途中で予約を入れて戻って来るというのも良いでしょう。道路が開通するまでは赤い小さなロープウェイだけが交通手段だったらしく周囲をぐるりと山々が囲む開けた集落で、人々は牛を飼いチーズを作っていたそうです。この地域へ入るには駐車場の入り口で5ユーロ必要です。どうやら車1台につき入場料という事で連泊でも5ユーロでした。駐車中は領収書を車のフロントウィンドウに挟んでおきます。下の駐車場から冬のスキーシーズンには土日の混雑時はシャトルバスが出ているようです。有料ですが1ユーロでした。そのまま駐車場からさらに上に登って行くと村の入り口付近にも駐車場が有ります。運が良ければ屋根付きの駐車場も利用できます。

EricaG725

Parco naturale adatto agli amanti della natura, dei luoghi incontaminati e selvaggi. In questo luogo è possibile effettuare escursioni, ciaspolate in inverno e ci sono anche alcune piste da sci. Ma io lo adoro anche solo per fare passeggiate sterminate in mezzo al verde ed ad un'ambientazione che sembra di fine ottocento. Ci sono meravigliosi paesini e case isolate che si vedono lungo i sentieri battuti e tutto è ancora rigorosamente in legno e pietra. Sono le classiche baite alpine col tetto spiovente. La modernità si vede solo in piccoli dettali ma è rimasto integro lo spirito di questi luoghi, difficili da raggiungere. Il luogo che più amo è Crampiolo, un vero gioiello tra i monti, raggiungibile solo a piedi o con motolislitte in inverno e fuoristrada nei mesi estivi. I passanti comunque arrivano solo a piedi, con le ciaspole o gli sci. Da lì inoltre partono i sentieri per alcuni dei luoghi naturali più conosciuti del parco, il lago della diga che d'inverno è ghiacciato e il piccolo lago delle Streghe, un vero smeraldo di acqua cristallina di alta montagna. Poi vasta guardai intorno per sognare altri tempi: alte vette slanciate verso il cielo limpido, i prati verdissimi e le pinete rigogliose; annusando l'aria fresca incontaminata e restando ad ascoltare solo i rumori della natura è impossibile non sentirsi in pace con il mondo e con se stessi, così lontani dalla vita frenetica, caotica e rumorosa dei nostri giorni.

isibal91

Oramai sono due anni che non rinunciamo a una gita estiva di un giorno presso l'Alpe Devero e tappa a Crampiolo è obbligatoria. Unico nel suo genere, è un piccolo centro abitato con una manciata di casupole e ristoranti che non vi fanno pentire della fatica fatta per raggiungerli.Si trova vicino al Lago delle streghe da non farsi mancare, unico nel suo genere.Non solo d'estate è magica, ma anche d'inverno.Domenica 18 gennaio ci siamo recati al Parco Naturale dell'alpe Devero per provare la prima volta a fare una ciaspolata nella natura su neve fresca caduta nei due giorni precedenti.Beh che dire. Paesaggio mozzafiato e un pranzo caldo a Crampiolo che ci aspettava.Nulla di più bello!

fi_decorso

Conosco ormai da molti anni le due località, unificate con l'istituzione del Parco, ma con accessi ben distinti tra loro. Contornate dalle cime delle Alpi Lepontine (molti i 3000), offrono indimenticabili panorami di pascoli, boschi, lariceti, limpidi corsi d'acqua, forre impressionanti. Il re dell'Alpe Veglia è il Monte Leone (3552 m), quello dell'Alpe Veglia è il Cervandone (3211), ma numerose vette altrettanto maestose incorniciano questo vero e proprio paradiso naturale, che in estate si riveste di miriadi di fiori, in particolare l'Alpe Veglia, ove - partendo dall'Alpe Ciamporino - si può appunto percorrere l'incantevole Sentiero dei Fiori. I sentieri sono numerosi e rispondono alle più diverse esigenze e curiosità. Da non perdere!

dariomagius

Adporo l' Alpe Devero per due motivi: le auto si fermano a debita distanza e nell' Alpe non possono circolare e poi il fatto che sembra di poter toccare il cielo con un dito nella calma e serenità più assoluta, con una cornice di montagne mozzafiato, che regalano scenarinche riempiono il cuore ad ogni curva di sentiero, così diversi eppure così ficini tra loro. Lo considero il mio posto ideale naturale, sperando che non la aprano mai ai mezzi motorizzati ( quad e moto da cross in primis)

PieroM649

Tornato ai primi di Novembre per goder dei colori che l'autunno offre al Parco del Devero mi sono trovato a camminare sulla prima neve di un abbondante nevicata. I boschi di larici avevano già perso il loro giallo smagliante. Durante la settimana in valle tanta pioggia, in quota tanta neve. Non me aspettavo così tanta già in questo inizio di stagione !. Al Devero 40 cm a 1900 m 70 cm. Più su non lo so ma le montagne erano belle cariche ed in più punti i cumuli di neve avevano già scaricato piccole slavine. Ero sprovvisto di racchette pertanto il giro programmato è sfumato; la debole crosta di neve infatti non reggeva il mio peso e sprofondavo sino al ginocchio. Alle 9 del mattino il freddo era pungente ma camminando ci si scalda subito. L'abitato di Crampiolo era deserto. Un filo di fumo usciva dal comignolo di qualche casa in giro silenzio. La neve scricchiolava sotto i miei passi. L'aria tersa e le montagne attorno offrivano uno spettacolo impagabile. Ritorno al parcheggio a mezzogiorno con il cielo che già si stava guastandosi all'orizzonte.

giannianto2014

Credo che la mia passione per la montagna sia nata in questo posto.Ho iniziato con qualche timida gita insieme alla mia famiglia (con i bambini piccoli che non ne volevano sapere di camminare).Arrivare al Lago delle Strghe o a Crampiolo era già una conquista e faceva diventare speciale una domenica.Poi i figli sono cresciuti e, io e mia moglie abbiamo avuto la possibilità di allungare i percorsi (Devero - Veglia , via del grande Est ) e di utilizzare le ciaspole in inverno.Poi sono arrivate le escursioni alpinistiche vere e proprie : Punta Marani, Punta D'arbola e le mie piccole grandi sfide : Devero-Veglia-Devero in giornata ect.Ma e' un posto talmente bello che ho ancora molto da esplorare ...

elena48genova

Ultimo weekend di ottobre.Eravamo incerti se salire a Devero o no : neve al suolo e freddo cane!Ci siamo fidati delle previsioni ed abbiamo fatto la scelta giusta : venerdì di sole pieno e sabato discreto. In maglietta sul Codelago e sul sentiero dei Prati della Rossa. Abbiamo pernottato all'agriturismo gestito dalla famiglia Olzeri e siamo stati accolti con tanta cortesia. Cena e colazione con i prodotti dell'azienda (ottimi i ravioli di mamma Fiorella, il burro, la marmellata di mirtilli, il pane)Camera mansardata con tutti i confort. Un grazie a Luca e a Lorenzo per la disponibilità e la simpatia

valter1948

Ho conosciuto l' Alpe di Devero nel 1970 quando arrivati a Goglio la strada finiva e bisognava arrampicarsi sulla parete verticale che stava davanti ed era agibile solo percorrendo una stretta mulattiera che saliva a zig zag. Tempo medio di salita un' ora (eravamo giovani). Se eri fortunato potevi farti portare il bagaglio dalla teleferica dell' Enel e recuperarlo all' imbocco del paese, se no dovevi portartelo in spalla e quando con mia moglie venivamo qui per fermarci alla Locanda dell' Alpino per quindici giorni o un mese, il bagaglio pesava. L' attività principale che mi spingeva qui erano le passeggiate ma sopratutto la pesca alla trota. Su e giù per il torrente o al lago Devero, sopra Crampiolo. Il Cervandone, La Rossa, il laghetto delle streghe, tutti posti che meritavano e meritano fotografie su fotografie. Oggi, che la strada arriva fino ai margini del paese e rurro è più facile credo che sia un posto meraviglioso per passarci del tempo anche con i bambini. I ristoranti della zona, secondo l' affluenza, diventano più o meno simpatici e più o meno economici. Un po' come gli elastici. Ho potuto prendere atto che sono state attrezzate delle zone per colazioni al sacco (da non trascurare) che possono essere anche piacevoli. Per concludere ho letto da parte di un recensore un confronto con le Dolomiti che verrebbero messe in secondo piano. Senza togliere niente al Devero che amo e che mi fa tornare almeno tre o quattro volte all' anno, suggerisco al mio collega recensore di farsi un giretto nel Cadore, che so tra il gruppo del Sella, del Sassolungo, del Pordoi e allungarsi al lago di Carezza, di Misurina, alle tre cime di Lavaredo, al Falzarego o alle cinque torri. Potrebbe cambiare idea.

nicMilano

Ho conosciuto l’alpe Veglia (1.750) nel 1954, quando i bagagli venivano portati da san Domenico a dorso di mulo, e ho ricominciato a frequentarla dal 1985, senza mai mancare un anno, pernottando in tutte le strutture di accoglienza: alberghi Lepontino, la Fonte e Monte leone; vecchio e nuovo CAI.All’Alpe Devero (1.600) sono approdato piu’ di recente, forse nel 1990, salendo a piedi da Goglio per dormire al rifugio Castiglioni e andare il giorno dopo al bivacco Combi e Lanza (2.400); durante la notte ignoti hanno bucato due gomme a tutte le macchine parcheggiate dopo la galleria!Del Veglia ho fatto tutto quello che era alla mia portata, dagli Amoncei alla bocchetta di Aurona per la cabanne Monte Leone in Svizzera, le forche di Aurona e del Rebbio, il passo del Boccareccio e le cime delle Piodelle e dell’Helserhorn, e l’avventuroso passaggio in alpe Buscagna (Devero) dal passo dei Fornaretti per rientrare dal passo Valtendra, tutti giri sui 1.000 metri di dislivello.Al Devero ho fatto in vari giri per il grande est e in val Buscagna, alla bocchetta d’Arbola e pure la traversata al contrario dal rifugio Margaroli (lago Vannino in valle Formazza) per la scatta Minoia; e poi dal lago di Agaro, alpe Pojala e bocchetta di Scarpia (2.250).Ogni anno e’ una missione fare una puntata al Devero e al Veglia, cosi’ appena dopo ferragosto con amici di Vigevano siamo andati al Devero non senza avere prenotato in anticipo alla Baita di Crampiolo, dove abbiamo messo i piedi sotto il tavolo nella sala col caminetto dopo un tentativo di passeggiata alla diga che contiene uno splendido lago, sempre blu; ci sono 8 strutture ricettive, ma questa e’ la preferita col suo fantastico vassoio di affettati misti e la polenta variamente capriolata.Un problema del Devero e’ l’affollamento: grazie alla strada che con l’ultima galleria porta fino al confine del parco, e’ meta troppo frequentata, dalla conca base, a quella di Crampiolo, al laghetto delle streghe e alla parte iniziale del lago artificiale, ma anche la val Buscagna fino la lago Nero.Il Veglia non e’ cosi’ frequentato, anche se il prolungamento della strada da San Domenico fino a Ponte Campo consente di parcheggiare proprio all’attacco della salita di 400 metri in una dura tirata iniziale fino alla cappella della Madonna del Groppallo; poi, la strada entra in piano in uno stretto canyon per sboccare nella conca con davanti la visione del Rebbio (3.0xx); qui inizia un circuito ad anello che collega tutte le frazioni della conca; l’albergo della Fonte e’ in fondo a destra.Con i Vigevanesi abbiamo fatto la salita all’alpe Ciamporino (1.950) con la seggiovia per arrivare al Veglia dall’alto lungo un sentiero panoramico; alle spalle ci sono i 3000 dei monti Diei e Cistella, sotto si distendono san Domenico e ponte Campo, sovrastati dall’alpe Valle’ e di fronte il monte Leone (3.500) che ci osserva severo impennacchiato con una nube bianca. Incrociamo pecore e capre, che si fanno carezzare sperando in una dose di sale, e rari viandanti; il percorso e’ lungo, ben piu’ che salire da ponte Campo, ma meno impegnativo come dislivello, e si conclude in due ore con la discesa al Veglia passando per la conchetta della Balma.All’albergo della Fonte ci hanno riservato un tavolo nella saletta interna, un riguardo per un vecchio cliente, e dopo i giusti convenevoli con Severino e la figlia Katiuscia andiamo in tavola dove godiamo i manicaretti del figlio chef, sempre piu’ bravo (25 euro), e poi il meritato abbiocco sotto il caldo sole guardando il monte Leone … fino al momento peggiore, quello del rientro per la dura discesa a ponte Campo.

468robertoa

È un posto meraviglioso: arrivando da Baceno rimarrete a bocca aperta arrivando al Devero. E che dire di Crampiolo? Altro che Dolomiti!! Luogo ideale dove fuggire dallo stress della nostra vita.

681250Marzia_T

Il Veglia e' un luogo magico, dove per fortuna c'e' ancora bisogno di camminare per raggiungerlo. e' un posto selvaggio, e appena si arriva si sente un profumo che in citta' e' impossibile da sentire. Il profumo dei larici che sembrano inebrino l'aria di un incenso mistico. potrete trovare l'acqua ferrugginosa ottima , che sgorga cosi' naturalmente dalla piccola cascatella che si trova di fronte alla valle. quindi gambe in spalla e rispettate la natura

FabrizioL

Vivo a pochi Km di distanza e ci vado da quando sono bambino.E' un posto incantevole immerso nella natura con strutture per i turisti anche di ottima qualità.In mountain bike ci sono dei percorsi molto belli.

ninavonc

Wunderschoen. Anders kann man es nicht beschreiben. Fantastische Natur, beeindruckende Berge. Immer wieder ein Erlebnis, auch noch nach 40 Jahren.

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