museo dell'abbazia di san colombano
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景点点评
Fondata dal santo monaco e missionario irlandese San Colombano nel 614 divenne con un ampio feudo monastico nel nord Italia uno dei centri culturali più importanti dell'alto medioevo, una cittadella universitaria della corte longobarda che aveva sede a Pavia, con la grande biblioteca ed il centro scrittorio con una produzione di manostritti invidiabili per l'epoca, codici miniati su pergamena di ogni genere di scienza ed arte, opere di narrativa greca e latina, opere di diritto, medicina, arte, storia, musica e tantittimi testi sacri e biblici sui testi antichi greci provenienti dalla terra santa come le tante eulogie lasciate dai pellegrini al ritorno da Gerusalemme ed oggi conservate al museo dell'abbazia. Nel basso medioevo e soprattutto nel rinascimento la grande dispersione dei codici in tutto il mondo. Dopo la chiusura napoleonica e la cacciata dei monaci la biblioteca conservava ancora un quinto dei testi classici greco-latini esistenti al mondo. I codici sono una creazione artistica di grande valore: nelle splendide decorazioni e nel disegno stesso della scrittura si fondono in una suggestiva armoni di elementi celtici, latini, longobardi e franchi. Visitabile liberamente la Basilica con gli interni e la cripta con l'antico mosaico e la cappella con il sepolcro di San Colombano morto a Bobbio il 23 novembre del 615 a poco più di un anno dall'arrivo in città. Visitabile il Monastero nella parte dei chiostri dove d'estate si tengono numerosi eventi. Nel complesso si possono visitare i due Musei quello dell'Abbazia e della Città.
Avrò fatto cento foto solo all'esterno di questa bella Abazia, fotografando il portico, le sue volte ed il campanile. Bella come tutto il resto di questa incantevole Città.
Siamo andati a Bobbio per vedere il ponte, e siamo entrati dentro l'abbazia (purtroppo era tardi per il museo) per dare un'occhiata. Siamo subito rimasti colpiti dalla semplicità e dalla bellezza delle pitture sapientemente illuminate.Scendendo nella cripta abbiamo potuto osservare un bellissimo mosaico con tutta una serie di pannelli che descrivono sia l'importanza del mosaico nel medioevo che le raffigurazioni stesse
Bobbio intera salta all'occhio per un mix particolare tra lo stile esteriore dell'area, e il particolare modo di dipingere con molti colori e attenzione gli interni,.così come.anche nella Abbazia di San Colombano. Molte aree sono aperte liberamente al.pubblico.
Nel 614, il monaco irlandese Colombano giunge con i suoi discepoli a Bobbio il cui territorio gli è stato donato dal re longobardo Agilulfo. Questa donazione ha anche una valenza politica in quanto Bobbio controlla la grande carovaniera, la via del sale, che da Piacenza, lungo la Valtrebbia raggiunge Genova, caposaldo dei Bizantini. A Bobbio, Colombano trova solo una chiesetta semidiroccata, dedicata a S.Pietro, e la restaura. Egli ha più di settant'anni, è stanco e forse malato: muore il 23 novembre 615 e i suoi discepoli lo seppelliscono nella chiesetta di S.Pietro. A reggere la comunità conventuale si alterneranno in qualità di Abati vari monaci seguaci del Santo. Il convento si popola rapidamente: già nel 643 conta centocinquanta monaci. Attorno al convento sorgono le prime case abitate da civili. L'Abbazia di Bobbio, con le sue scuole, la sua Biblioteca, il suo Scriptorium, la sua organizzazione economica, diventa rapidamente anche una potenza politica. Alla Corte Longobarda i monaci godono di una tale considerazione che spesso le crisi politiche sono da loro risolte o provocate. I possedimenti dell'Abbazia in età longobarda si estendono in tutta l'alta Italia.(testo estratto da uno studio del prof. Enrico Mandelli).
veloce gita in zona e ammetto che non conoscevo più di tanto, sono rimasto veramente stupito dalla bellezza, purtroppo era tardi per il museo ed ho visitato solo la Basilica che è molto ben conservata e con dipinti di pregio, molto bella anche la struttura adiacente dove in parte è alloggiata una scuola media statale.
Bellissimo centro storico/religioso,imponente ed interessante. Da visitare i musei e l intero complesso,con visita alla tomba di San Colombano
Da visitare museo e abbazia con gli annessi reperti storici custoditi. Con il complessivo costo di 4 euro si possono visitare tutti i locali del complesso. Il Mosaico situato nella cripta è molto particolare e sugggestivo
L'abbazia di Bobbio, fondata nei primi anni del sec. VII dal monaco irlandese San Colombano, per donazione dei re longobardi Teodolinda e Agilulfo, fu il centro del primo stato territoriale "della Chiesa", prima ancora della Donazione di Sutri. Fu centro di cultura e di potere lungo le vie a cavallo dell'Appenino, per un migliaio d'anni. La visita oggi permette di vedere la chiesa e - in una parte dell'antico monastero - il bellissimo museo. La chiesa fu interamente dipinta nei primi anni del Cinquecento (sec. XVI) da Bernardino Lanzani, pittore operante nelle zone circostanti Pavia. Non perdetevi il meraviglioso mosaico pavimentale, che si vede scendendo alla cripta, con scene bibliche (le guerre dei Maccabei) e figure "mostruose". Purtroppo è perennemente coperto da uno spesso, ultradecennale strato di polvere... Nella cripta si vedono anche una bella cancellata medievale e alcune pietre con decorazioni di matrice celtica.
L' abbazia, insieme al duomo ed al ponte del diavolo costituiscetappa essenziale per ina visita a Bobbio. Iniziata agli inizi del settimo secolo, quando San Colombano dall'Irlanda si sposto' nella penisola italica, testimonia del suo impegno a costruire un luogo di misticismo e di cultura, abbastanza prestigioso da interagire con i re longobardi. Appena entrati vi sorprendono l' armonia della navata e le decorazioni pittoriche, nonche' le belle formelle lignee del coro. Visitate poi la cripta, preceduta da un bellissimo pavimento a mosaico, da cui si entra nello spazio che contiene la tomba del santo. Ammirate la stupenda cancellata in ferro battuto alla vostra destra, medioevale nella struttura e nel disegno. Ritornati sopra, un'occhiata alla sacrestia e poi al chiostro, d'estae a volte sede del Film Festival. Qui pazienti amanuensi copiavano antichi codici e proprio a loro si deve se decine di opere di classici latini sono giunte sino a noi. Una visita rasserenante.