cripta di sant'anastasio e museo lapidario
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景点点评
una visita a questa CRIPTA piccola ma affascinante...c'e' anche un museo di colonne, capitelli, mensole, pietre cantonali e stemmi della Asti romana...ileanaasti
Una visita molto affascinante.Appena si entra nella cripta si respira un'aria antica.Piccola ma molto bella.Non do il massimo dei voti perché si potrebbe curare maggiormente il dettaglio e le specifiche di tutte le antichità esposte.Da vedere di sicuro.
Scendendo nei sotterranei si respira un'aria intrigante e misteriosa che rendono quest'attrazione unica e un must nell'astigiano. Consiglio visita.
Architettonicamente interessante; considerato che l'ingresso è a pagamento, sarebbe meglio se almeno fossero disponibili più informazioni sulle lapidi e i capitelli che ospita
Bellissimo museo con la particolarità di permettere una passeggiata nella storia grazie al percorso che conduce alla cripta. unico ed eccezionale il lavoro svolto per consentire ai non vedenti di godere delle bellezze del museo. sono esposte, create da una scuola, formelle a grandezza naturale che riproducono alcuni pezzi del museo che, toccate, consentono ai non vedenti di vivere il museo. è commovente e al tempo stesso rende orgogliosi della nostra scuola.
Il primo recensore (giorgiodalbano) di questa perla ha descritto benissimo quello che rappresenta.Sembra di essere all'interno di un film dove non sai cosa trovare dopo il prossimo muro o la prossima scala.La sorpresa finale poi è mozzafiato, vedere la cripta di sant'Anastasio perfettamente conservata 3 metri sotto il livello del terreno è incredibile.L'unica pecca di questo sito è la quasi totale mancanza di spiegazioni rispetto a quello che state vedendo.L'ingresso è in via Alfieri, a pochi passi dalla basilica e dal museo del risorgimento.La visita richiede una mezz'oretta, ma ne vale la pena.Bello!!!
Tutto molto curioso e di respiro culturale e validamente storico. La prossima volta pero' sarebbe meglio munirsi di una guida per capirne veramente qualcosa di piu'.
Emozionante il percorso nelle viscere del palazzo , con la sfilata dei capitelli e delle altre pietre, in particolare la testa quadricefala di fontana. Quando si arriva al fondo nelle due cripte che si sovrappongono si ha davvero la sensazione della scoperta di un piccolo tesoro nascosto nelle viscere di una città sottovalutata.
Resti di chiesa romanica (secolo XI - XIII) con colonne di spoglio sormontate da capitelli tardo romani del VI secolo. Annesso piccolo museo lapidario.
Interessante esperienza, la visita alla cripta, la cui fondazione originaria (nella parte del cimitero) risale addirittura al VI secolo d.C. E' comunque necessario munirsi di una guida e/o piantina, perchè le tre stratificazioni del complesso sono decisamente difficili da comprendere, senza una adeguata spiegazione.
Un tesoro nascosto e accessibile allo stesso tempo. Una tappa obbligata per chi ama il Medio Evo ed in particolare l'arte longobarda dell'Italia Settentrionale. Il monumento del VII secolo, come del resto la ricca collezione romana e medievale del lapidario, si trova infatti sotto terra! Qualcuno può faticare a trovarlo, in particolare se è alla ricerca di un edificio religioso fuori terra. In questo caso, ed è qui che ha inizio l'avventura, occorre rintracciare l'insospettabile accesso (ora evidenziato da due colonne in ferro traforato), all'interno del palazzo Del Collegio, tra i bellissimi palazzi barocchi dei Mazzetti e degli Alfieri, di fronte alle torri medievali della famiglia De Regibus. Scesi alcuni gradini all'interno di ampi spazi voltati in mattoni, si possono ammirare capitelli, lapidi ed altre vestigia appartenenti ad Hasta Pompeia e ad Asti Longobarda e poi Comunale. Il periodo d'Oro della città. Quello stesso periodo al quale risale anche il celebre Palio! In fondo al museo più tradizionale, ci si può inoltrare attraverso lo scavo archeologico vero e proprio tra le tombe e i resti della chiesa romanica del XI secolo sino a scendere più giù, e giungere alla sorpresa finale. La cripta alto-medievale intatta e splendidamente conservata di Sant'Anastasio, immersa in una luce dorata che ne accentua il carattere mistico. Unica pecca di questo gioiello: mancano etichette, immagini illustrative e didascalie, che illustrino e descrivano gli oggetti esposti e aiutino il visitatore a comprendere l'importanza straordinaria che questo sito ha per il Piemonte.